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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

RECENSIONI - RYAN ADAMS: “BLACKHOLE” (PAX-AM RECORDINGS, 2024)

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  Ogni volta che esce un nuovo album di Ryan Adams, in automatico, mi immagino la faccia sconsolata di Phil Wenneck (personaggio interpretato da Bradley Cooper nella fortunata pellicola di Todd Philips “Una notte da Leoni”) mentre, parlando al telefono nel bel mezzo del deserto del Nevada, dice alla propria consorte la celebre frase: “ è successo di nuovo” . A parte gli scherzi, con "Blackhole" ci troviamo al cospetto del sesto album pubblicato solo nel 2024 dal cantautore di Jacksonville. A differenza dei lavori rilasciati tutti cinque all’alba dell’anno appena trascorso (quattro in studio e uno dal vivo), Blackhole, uscito il 15 Novembre 2024, non è un disco sconosciuto agli estimatori di Adams perché si tratta un progetto musicale che avrebbe dovuto vedere la luce nel 2005 ma che, superato da altre pubblicazioni del periodo, rimase nel cassetto nonostante, in seguito, le canzoni contenute siano circolate attraverso bootleg o presentate durante le esibizioni dallo stesso...

RECENSIONI - MOGWAY : "The Bad Fire" (Rock Action/Temporary Residence Limited, 2025)

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  Da appassionato dei Mogwai sin dai loro primi EP, ho atteso con impazienza l'uscita del loro undicesimo album, "The Bad Fire", pubblicato il 24 gennaio 2025. Questo nuovo lavoro segna un ulteriore capitolo nella loro straordinaria carriera trentennale e non delude affatto le altissime aspettative, soprattutto dopo il bellissimo "As the love continues"  di quattro anni orsono. L'album si apre con God Gets You Back, un brano che cattura immediatamente l'attenzione con una melodia di sintetizzatore ipnotica, che si sviluppa gradualmente in un crescendo di batteria, chitarre e basso. La voce sussurrata di Stuart Braithwaite aggiunge una dimensione intima e riflessiva al pezzo. Questo approccio più melodico e strutturato rappresenta una naturale evoluzione rispetto alle loro prime opere, mantenendo però intatta l'intensità emotiva che li contraddistingue. Proseguendo nell'ascolto Hi Chaos si distingue per la sua struttura avvolgente, con chitarre ch...

BIOPIC - ROLLING STONE "Life and death of Brian Jones" (Regia di Danny Garcia, 2019)

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  Il docu-film realizzato da Danny Garcia nel 2019 racconta la tragica vita di BRIAN JONES, fondatore dei Rolling Stones, dagli esordi alla sua morte misteriosa, passando al setaccio la parabola discendente delle vicende personali e musicali attraverso le interviste di persone a lui vicine e con l’utilizzo di immagini di repertorio. Lo stile adottato è quello di un true-crime, soprattutto nella seconda metà della pellicola, nella quale ci si sofferma sulle circostanze misteriose della sua morte e sui depistaggi che le relative indagini hanno subito. I loschi personaggi che circondavano Jones in quel periodo, gli eccessi di sostanze, i problemi con la giustizia e il suo progressivo allontanamento dagli Stones non fanno altro che dare adito a teorie complottistiche sul reale motivo della sua morte o dovremmo dire assassinio. Fatto sta che dalla visione di questo documentario la figura di Brian Jones non ne esce benissimo. I commenti degli intervistati non sono del tutto lusinghieri n...

LIBRI - RIVISTE (Vecchi/e e Nuovi/e)

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  BOSTON TERAN:  " DIO E’ UN PROIETTILE" ( Mondadori, 1999) Un libro sostanzialmente dimenticato di un autore tra l’altro in silenzio artistico da quasi dieci anni e di cui in Italia sono state tradotte soltanto 2 opere. Noir potente e tesissimo rinnova i fasti di un grande scomparso (in tutti i sensi) del thriller americano come Marcel Montecino. Incalzante e ottimamente scritto, tiene incollato il lettore per oltre 300 pagine in cui sono veramente pochi i momenti di noia. Consigliato. GINO CASTALDO: " IL CIELO BRUCIAVA DI STELLE"  (Libri Mondadori, 2023) Una materia da studi universitari quale l’evoluzione/involuzione del cantautorato italiano ridotta a piccoli aneddoti. Per precisa scelta si rinuncia totalmente ad affrontare i caldi anni settanta nel loro periodo più controverso (per cui l’autore non nasconde ripetutamente la sua avversione quasi viscerale) e si parte dal rapimento De Andrè /Ghezzi per parlare un po’ a caso dei cantautori del periodo che ancora ...

RECENSIONI - SKINNER: "New Wave Vaudeville" (Faction Records, 10 Gennaio 2025)

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"New Wave Vaudeville" è l'album di debutto di Skinner, nome d'arte del dublinese Aaron Corcoran, che si presenta come un'opera audace e irriverente, capace di fondere con maestria elementi di no wave, dance-punk e jazz. Sin dalle prime note della title track l'ascoltatore viene catapultato in un universo sonoro frenetico e coinvolgente, dove chitarre taglienti e assoli dissonanti di sax creano un'atmosfera che richiama l'energia ribelle della scena no wave newyorkese degli anni '70 e '80. L'album si apre con New Wave Vaudeville, un brano che, nonostante il titolo possa suggerire un omaggio alla new wave, si rivela essere un manifesto del dance-punk e della no wave. Le chitarre scheggiate e le ritmiche oblique, accompagnate da un sax irresistibile, ricordano l'approccio sonoro di artisti come James Chance e The Contortions. Il testo stesso, con frasi come " It's newer than new/And it's your-er than you ", sottolinea l...

CINEMA - DAVID LYNCH (1946 - 2025)

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"Un sogno di oscurità e  inquietudini” Così David Lynch, scomparso a 78 anni per le conseguenze di un enfisema polmonare, definì “Eraserhead – la mente che cancella” (1977), la sua prima pellicola da regista, produttore, sceneggiatore e coautore delle musiche, finanziata da un premio ricevuto per un cortometraggio e trasposizione allucinata della sua esperienza di giovane regista squattrinato in un quartiere degradato di Philadelphia. Poche parole che avrebbero rappresentato il manifesto della sua intera opera cinematografica, che nell’arco di un trentennio si comporrà di dieci film (oltre a un numero imprecisato di corti e ad alcuni lavori televisivi fra cui la serie cult “Twin Peaks”). Se ogni regista si affanna a lasciare la propria “impronta” nell’immaginario cinematografico condiviso, quella tratteggiata da Lynch ricorda un universo oscuro e inquietante tanto da apparire irreale, ma nel suo sforzo di plasmarle in un’unica visione capace di contenerle entrambe, per il regista ...

FROM THE PAST - EPIFANIE: anni '60 - Paul Revere & The Raiders: "MIDNIGHT RIDE" (Columbia, 6 Maggio 1966)

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        GRAFFITI : KICKS e altre storie Ha ragione il mio amico social Ramblin Erikk, pur molto giovane rispetto a me e ai miei quasi 73 anni, l'ho scritto anch'io tante volte: il 1966 fu un anno davvero speciale, oltre che per Beatles, Rolling Stones, Beach Boys e tante altre band che sfornarono  dischi straordinariamente creativi anche per i mitici pop-garagers americani PAUL REVERE & THE RAIDERS: tre dischi carismatici, tutti per la Columbia Records, "Just Like Us!", "Midnight Ride" (soprattutto), "The Spirit of '67". Contenevano elettrizzanti hits come Kicks (la più famosa)/Steppin' Out/ Hungry/Good Thing/Great Airplane Strike/(I'm Not Your) Steppin' Stone/Just Like Me/Louie, Go Home... solo alcuni brani di un ricchissimo e prezioso repertorio che dall'iniziale frat-rock di una acerba band primi anni '60 (Louie Louie etc...) forgia in questi tre memorabili dischi una fragrante estetica garage senza tempo, ancora appa...

RECENSIONI - THE CHESTERFIELD KINGS: "We’re Still All The Same” (Wicked Cool Records, 2024)

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Il nuovo disco dei Chesterfield Kings si è portato dietro l’inevitabile strascico di polemica tra chi ritiene impossibile o discutibile l’esistenza del gruppo senza Greg Prevost e chi invece è interessato al discorso musicale e romantico, o meglio che fra le tante gloriose formazioni del passato (in realtà oramai sigle) nuovamente assieme ci sia spazio anche per loro. "We’re Still All the Same" è una sorta di reunion poiché la formazione è la stessa delle registrazioni che vanno dal 1997, anno di "Surfin’ Rampage" fino a "Psychedelic Surnise" del 2007, ultimo lavoro su lunga durata prima d’ora pubblicato. Con Andy Babiuk (voce/chitarra), co-fondatore con Prevost dei Kings ed unico superstite della prima line up, ci sono Jeff e Ted Okolowicz, rispettivamente basso e chitarra, Mike Boise alla batteria con l’aggiunta di John Cammarosano all’organo vox; la produzione è tale e quale al lavoro precedente, vale a dire Ed Stasium e Steve Van Zandt - esatto, Mr. Li...

RECENSIONI - THE BEASTS: "Ultimo - The Beasts Alive" (2 vinili, Slick Productions, 2024) + PROFILI - The Beasts Of Bourbon: Story

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- Intro: THE BEASTS OF BOURBON Story Grandissima compagine di garage punk in salsa country blues quella degli australiani Beasts Of Bourbon, in attività sin da fine anni '80, con un front-man, l'etilico singer Tex Perkins entrato di diritto nell'olimpo del rock più oltraggioso insieme a icone senza tempo come Iggy Pop, Jeffrey Lee Pierce, Lux Interior, Nick Cave. Poi un organico spettacolare con alcuni dei più leggendari e bastardi musicisti del fertilissimo 'aussie rock' degli ultimi decenni del '900: gli originari Spencer P. Jones, Kim Salmon, Boris Sujdovic, James Baker, e poi Charlie Owen, Brian Hooper, Tony Pola.  Vale davvero la pena ricordare tutti i loro album, imperdibili nessuno escluso per gli amanti delle sonorità più abrasive e scevre da compromessi: "The Axeman's Jazz" (1984, Green/Big Time), "Sour Mash" (1988), "Black Milk" (1990), "The Low Road" (1991), "From The Belly Of The Beasts" (live, 19...

RITRATTI - JACK BRUCE: classe, creatività, eclettismo

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           Le tre qualità artistiche citate nel titolo di questo articolo riassumono ed esauriscono in gran parte il talento che ha prodotto la carriera musicale, durata quasi mezzo secolo, di Jack Bruce. Il celeberrimo bassista scozzese dei Cream nato nel 1943, una delle più rivoluzionarie rock band del XX° secolo, se ne è andato il 25 Ottobre 2014 a 71 anni - poco più di dieci anni fa mentre scriviamo - dopo una lunga lotta con un cancro al fegato. Jack Bruce, influenzato da illustri storici contrabbassisti jazz come Charles Mingus, ha forgiato sin degli anni '60 con il gruppo-madre Cream (con Eric Clapton e Ginger Baker) il ruolo della quattro corde nel rock-blues, rivoluzionandone la funzione di mero accompagnamento che aveva avuto nella musica pop e facendone uno strumento aggressivo, armonicamente stratificato, protagonista fondamentale nell'economia di un brano rock-blues, soprattutto nelle lunghissime esibizioni live dei Cream, dove dialogava sullo ...

RECENSIONI - NIGHTVISIONS: The Space You Left (Autoproduzione, Dicembre 2024)

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Nightvisions è un collettivo di musicisti sparsi per lo stivale e coordinati da Roberto Remondi anch'egli musicista e ingegnere del suono. Hanno all'attivo un precedente doppio album e una serie di singoli. La seconda fatica attualmente on line è "The Space You Left". Cosa è il sacro? Per me il sacro è la bellezza. La pazzia è contagiosa e gli amici sono provvidenziali. E così Roberto Remondi (che canta e suona batteria basso e tastiere) si mette a produrre musica, aiutato da amici, sul tema del sentirsi perso nella sua assenza, assenza di chi? Della persona amata, dell'amore perduto, della solitudine e quindi dell'idea di felicità che può dare riversare tutto questo in musica. I primi tre pezzi dell'album ti immergono nell'atmosfera, si imprimono nella memoria, si inizia con la nota sospesa di My Hollow Chest e poi il lento incedere del brano dal sapore dark vince la paura di aprire gli occhi. Potrebbe essere un po' come "Songs of the lost wo...

RECENSIONI - PETER PERRETT: "The Cleansing" (Domino Records, 2024)

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Con questo lungo "The Cleansing" del decano cantante/songwriter/chitarrista londinese PETER PERRETT, un doppio album in pratica di venti brani per quasi un'ora e dieci di durata, continua generosamente quella saga dei PERRETT che ha subito un'accelerazione con la pubblicazione del nostro dell'ottimo album "How The West Was Won" (2017) - e poi di "Humanworld" (2019), altrettanto notevole - a distanza di ben ventuno anni da quel "Woke Up Sticky" (1996) in cui era accompagnato dal combo The One e che aveva miracolosamente riportato l'artista alla ribalta dopo un altro lunghissimo periodo oscuro dopo lo scioglimento nel 1981 dei suoi favolosi ed epici The Only Ones, una delle band più atipiche del panorama new wave britannico. Quando intervistai a lungo Peter Perrett nel 2014, più di dieci anni fa, tra le altre cose gli chiesi: " Cosa ascolta oggi Peter Perrett?"; lui rispose: " Ascolto molto gli Strangefruit. Provano ...

RECENSIONI - GREG PREVOST: “After The Wars” (Mean Disposition/Penniman Records, 2024)

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Si chiama "After The Wars" (su Mean Disposition/Penniman Records) ed è uscito il 15 luglio 2024 il quarto album solista in studio di Greg Prevost, che segue "Mississippi Murder" (2013), "Universal Vagrant" (2016) e "For These Times" (2020, album completamente acustico), tutti su Mean Disposition, tutti di altissima levatura artistica e qualitativa, un poker di opere che raccontano egregiamente come Prevost abbia voluto dare, ormai da più di 10 anni a questa parte, un taglio netto ai suoi, pur esaltanti, trascorsi garage-punk per concentrarsi su un recupero creativo e personalizzato delle fondamentali radici blues, garage, rock & roll, folk e country della musica americana del ‘900. Un’operazione certamente non nuova ma riuscitissima perché filtrata dai suddetti trascorsi e dalla sensibilità artistica di Prevost spiccatamente grezza ed essenziale, direzione ulteriormente approfondita in After The Wars attraverso 8 covers molto particolari eseg...

2024 BEST ALBUMS

- BEVIS FROND: "FOCUS ON NATURE" - GREG PREVOST: "AFTER THE WARS" - PETER PERRETT: "THE CLEANSING" - STABBING JABS: "S/T" - NICK CAVE & THE BAD SEEDS: "WILD GOD"   - PEEL DREAM MAGAZINE: "ROSE MAIN READING ROOM" - KING HANNAH: "BIG SWIMMER" - RICHARD THOMPSON: "SHIP TO SHORE" - THE ANOMALYS: "DOWN THE HOLE" - THE JESUS LIZARD: "RACK" - PAUL WELLER: "66" - PAOLO BENVEGNU': "E' INUTILE PARLARE D'AMORE" - THE CURE: “SONGS OF A LOST WORLD" - JOHN CALE: "POPTICAL ILLUSION" - THE THE: "ENSOULMENT"               (Pasquale Boffoli) ****************************** - Jack White: "No Name" - Lemon Twigs: "A Dream Is All We Know"  - Mark Lanegan: "Bubblegum XX"  - The Waeve: "City Lights" - Pond: "Stung"                        ( Nino Colaianni) *************************************** - ...