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Visualizzazione dei post da marzo, 2025

MOTORPSYCHO: "Motorpsycho" (NFGS, 2025) / 'Un viaggio senza fine nel loro universo sonoro' - di Vanni Sardiello

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  Ci sono band che cambiano pelle a ogni album, e poi ci sono i norvegesi  Motorpsycho. Loro non cambiano: evolvono. E nel farlo, restano sempre, dannatamente Motorpsycho. Lo capisci subito dalle prime note del loro nuovo doppio album " Motorpsycho" (sì, titolo omonimo, quasi un manifesto d’intenti) uscito il 21 Febbraio 2025 sulla loro etichetta  NFGS .  Una chitarra che scava nello spazio, un basso pulsante che tiene il tempo come un cuore indomito, una batteria che non accompagna, ma dialoga. E poi quella voce, calda, avvolgente, capace di portarti via. In un attimo, sei dentro.  Bent Sæther e Hans Magnus "Snah" Ryan - il nucleo pulsante della band, rimasto in piedi dopo decenni di cambiamenti - tornano con un album che sembra voler dire: " Ehi, sappiamo chi siamo. E lo sapete anche voi" . Dopo gli esperimenti più contenuti di " Yay!" e " Neigh!!", qui si riprendono tutto: il prog, il rock massiccio, la psichedelia da trip infinit...

STEVEN WILSON: “The Overview” (2025, Fiction Records) / 'Dalle profondità dello spazio' - di Luca Sponzilli

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  Steven Wilson  è con Thom Yorke (digressione personale) fra gli artisti le cui pubblicazioni per verve creativa meriterebbero un capitolo a parte negli annali della musica rock. Dopo il capolavoro " The Raven Refused To Sing (and other stories) ", l’interesse verso l’eclettico musicista dell’Hertfordshire - ammetto di essere di parte - si è allargato verso le ‘sue produzioni’ (il virgolettato è d’obbligo) e quel modo di registrare, il cosiddetto audio immersivo o audio spaziale, una qualità sonora eccelsa in dolby atmos (tecnologia surround del dolby). Nell’ultimo decennio Steven Wilson si è confront ato, rimasterizzando alcuni loro lavori, con artisti come Jethro Tull, King Crimson, Marillion, Roxy Music, Ultravox, Tears For Fears, XTC: con Andrew Partridge, cantante, autore e chitarrista degli XTC, ha stretto un legame professionale. Il nuovo " The Overview " è un ritorno al (recente) passato dei suoi Porcupine Tree, il rock progressista influenzato dall’elettro...

JASON ISBELL: “Foxes In The Snow" (Thirty Tigers/Southeastern Records, 2025) di Rocco Sfragara

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  Dopo i bellissimi "Reunions" (2020) e "Weathervanes" (2023), di Jason Isbell & The 400 Unit , caratterizzati da quel rock potente e sanguigno che mi ha sempre un po’ ricordato i giorni di gloria di Bruce Springsteen con la sua E-Street Band, mi ha sorpreso la decisione di rallentare i giri lontano dal suo gruppo (l’ultima volta nel 2015) ma, a differenza delle altre volte, lo fa in completa solitudine, attraversando le ballate contenute in " Foxes In The Snow" unicamente con una chitarra acustica Martin del 1940. Il disco nasce in un momento particolarmente difficile per il rocker di Green Hill, il divorzio dalla violinista Amanda Shires con la quale era sposato da 11 anni, lo stesso numero di brani presenti in questo nuovo disco solista. Dopo il tormentato periodo di permanenza nei Drive by-Truckers, condizionato dall’abuso di alcool, fu proprio l’amore di Amanda a trascinarlo fuori dal pozzo nero in cui era sprofondato (ben documentato nel brano...

DITZ: "Never Exhale" (2025, Not On Label/Self-released) / 'Un pugno nello stomaco, ma con stile' - di Vanni Sardiello

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  Se c’è una cosa che i DITZ sanno fare bene, è il rumore. Ma non il rumore qualsiasi, di quello che riempie il vuoto senza dire nulla. Il loro secondo album, " Never Exhale ", è un’onda d’urto controllata, un viaggio claustrofobico nel post-punk più abrasivo e nevrotico. Un disco che non lascia tregua, che non scende a compromessi, che ti afferra per il bavero e ti scuote fino a farti perdere l’equilibrio. Una corsa a perdifiato senza possibilità di riprendere fiato, e non è un caso che il titolo suoni come un consiglio non proprio rassicurante. DITZ, tra Brighton e l’apocalisse sonora Per chi non li conoscesse, i DITZ sono cinque loschi figuri di Brighton che dal 2016 fanno della cacofonia la loro religione. Post-punk, noise rock, un pizzico di hardcore e un’attitudine che sta a metà tra il nichilismo e l’ironia sferzante. Dopo il debutto "The Great Regression" (2022), che li ha messi sulla mappa delle band più chiacchierate del sottobosco alternative, tornano con...

FROM THE PAST - UNFORGETTABLES anni '90 - 2000: U.S. MAPLE, il trionfo dell'indie rock decostruzionista + "Acre Thrills" (2001) / di Pasquale Boffoli

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        Memories              Nella prima parte del mio primo libro " Bari Rock Days " (coautore Antonio Rotondo, 2016, Adda Editore) scrivevo delle ' 8 Pecore Nere', un collettivo barese di appassionati del rock più di nicchia che tra la fine degli anni '90 e i primi 2000 riuscirono a fare suonare a Bari bands e artisti di grande prestigio di quella scena internazionale nota a pochissimi: teatro di queste straordinarie, vibranti performances fu sempre la storica Taverna del Maltese di Via Netti in Bari, in quel piccolo benemerito oscuro gregge si davano assai da fare Corrado Massari , Raffaele Mascolo, (alias No Trend), Mario Lapecorella (con la filiazione punk Senza Creanza) e pochi altri volenterosi. L'instancabile Corrado Massari era anche il factotum di UOZAP, un impagabile snello cartaceo tascabile - di cui conservo gli originali - che faceva da cassa di risonanza delle rassegne live delle 8 Pecore Nere, con recensioni, l...

RECENSIONI - THE MURDER CAPITAL: "Blindness" (2025, Human Season Records) / di Vanni Sardiello

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  Ci sono dischi che ascolti e pensi: bello, interessante, magari lo riascolto… e poi ci sono quelli che ti prendono alla gola, ti scuotono, ti costringono a stare lì, inchiodato, con il cuore che accelera e la pelle che vibra. " Blindness" , il terzo album dei The Murder Capital uscito il 21 Febbraio 2025 , è uno di questi.  Dopo la parentesi più riflessiva e stratificata di "Gigi’s Recovery", la band irlandese torna a sporcarsi le mani, a buttarsi nella mischia senza troppe sovrastrutture. Se nel secondo disco c’era il tentativo di addomesticare il caos, qui c’è il suo trionfo. Blindness è fuoco e ossigeno, è un ritorno all’essenza brutale del post-punk, a quella furia primordiale che aveva reso "When I Have Fears" un manifesto di disperazione giovanile.  Ma attenzione, non è un remake, né un’operazione nostalgia. È un album che prende il meglio dell’energia abrasiva degli esordi e la restituisce con una consapevolezza nuova, più matura, più affilata. S...

RECENSIONI - THE HOWLERS: "What You’ve Got To Lose To Win It All" (Dead Centre Recordings, 2024) / di Nino Colaianni

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Interessante disco d'esordio dei londinesi  The Howlers , capitanati dal cantante e chitarrista  Adam Young , giovanissimi appartenenti alla classe operaia dell'est London: danno alle stampe il primo lavoro e già si parla di loro come la next big thing from UK.  " What You’ve Got To Lose To Win It All " è un condensato di influenze indie rock, folk, northern soul condite da echi morriconiani e sapientemente mescolate in un album che risulta fresco e solare, ricco e irresistibilmente magnetico.  Il punto di forza dei brani sono, senza dubbio, le accattivanti melodie, mai banali, figlie sicuramente della tradizione beatlesiana e dello strascico del brit pop di fine millennio, Arctic Monkey compresi.  Quindici tracce che sembrano inni generazionali, fuori dalla cupezza dei tempi odierni, canzoni genuine e colorate, da cantare con la testa fuori dal finestrino dell'auto di ritorno dal party. Il power trio dà vita ad un sound chitarristico decisamente british, g...

RECENSIONE - THE JESUS LIZARD "Rack" (2024, Ipecac Recordings)

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Il ritorno dei The   Jesus Lizard con il loro settimo album in studio, " Rack", pubblicato il 13 settembre 2024, dopo un'assenza di 26 lunghissimi anni. Ed è bellissimo riscoprire che alcune certezze sono tarde se non impossibili a svanire. Il disco non sposta di una virgola quanto di loro già conoscevamo e questo, per quanto mi riguarda, non può che essere un valore aggiunto, superando peraltro le già altissime aspettative.  Rack si apre con Hide & Seek, un brano che incarna perfettamente l'energia selvaggia e l'intensità che hanno sempre contraddistinto la band. La chitarra di Duane Denison è tagliente e dissonante, il basso di David Wm. Sims pulsa con forza, e la batteria di Mac McNeilly fornisce una base ritmica implacabile.      The   Jesus Lizard - Photo: Joshua Black Wilkins La voce di David Yow è come sempre unica, oscillando tra urla dissonanti e momenti di inquietante calma.  Grind è un altro brano che spicca per la sua potenza travolge...

RECENSIONI - ELVIS PRESLEY: "B Side" (2025, Sprea, LP)

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  Sedici brani per il re del rock’n’roll in questa nuova compilazione la cui setlist contiene le b-side di altrettanti 45 giri pubblicati tra il 1958 ed il 1963. Il disco, confezionato dalla Sprea - nota casa editrice - contiene oltre ai titoli un book di 12 pagine con foto e note varie delle incisioni, di sicuro una grande soddisfazione per i più attenti alle statistiche, in buona sostanza si tratta di una tiratura esclusiva con l’apprezzabile lavoro di remastering. Il programma di " B Side " per lo più legato al repertorio Elvis Presley with the Jordanaires, il combo gospel del Missouri, segue l’ordine d’uscita dei singoletti scelti, una perfetta sintesi tra l’Elvis degli esordi, senza mezzi fronzoli, e l’Elvis attore più scanzonato. Fra le canzoni Don’t Ask Me Why (1958) dalla colonna sonora del film "La Via del Male" del 1958, la cover (Now and Then There’s) A Fool Such As I (1958) di Hank Snow incisa durante una licenza dall’esercito, My Wish Came True (1959) ...

RECENSIONI - MAGICK POTION: "Magick Potion” (2024, Riding Easy Records)

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L'astronave dei Magick Potion ,  trio di Baltimora formato da Dresden Boulden (voce/chitarra) Triston Grove (basso) e Jason Kendall (batteria), deve aver intrapreso un viaggio spazio-temporale sino ai tardi anni ’60 e più precisamente nella San Francisco post human be-in. Dopo aver ascoltato i Blue Cheer e partecipato ai numerosi free concert organizzati dalle allora nascenti community anarco-hippies, il curricolo ha fatto ritorno nel 2024 con le idee ben chiare su come doveva essere il loro sound, un blues acido, barbaro e post-psichedelico.  Notati dalla Riding Easy Records, i tre freak registrano il loro omonimo LP d’esordio per la label californiana, otto brani per ricordarci come si suona(va) il rock. Echi Sub Pop in Pagan, paranoie heavy in Love With A Wizard e Chateau Nights, deflagranti schemi già conosciuti, i Kyuss in Empress, i Monster Magnet in Never Change o gli Electric Peace in Ultraviolet , ma anche Uriah Heep, Mountain, McDonald & Sherby, Hendrix nell’in...

RECENSIONI - bdrmm: "Microtonic" (Rock Action, 2025) - Lo shoegaze che si fa liquido e interstellare

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Chi lo avrebbe mai detto? I britannici  bdrmm , quelli delle chitarre stratificate e delle atmosfere ovattate da sogno febbricitante, si sono lanciati nello spazio. E non con la classica navicella shoegaze, ma con un’astronave che vira su coordinate elettroniche, sintetiche, pulsanti di una nuova energia. " Microtonic" non è solo un terzo disco: è una metamorfosi. È la dimostrazione che la band di Hull ha preso lo shoegaze e lo ha smontato pezzo per pezzo, ricostruendolo con componenti inedite. Se "Bedroom" (2020) era una finestra aperta su un paesaggio sonoro intimo e sognante e "I Don’t Know" (2023) ha iniziato a sporcare quel sogno con una realtà più ruvida e sperimentale, Microtonic è il momento del salto quantico. Ma attenzione: non è un’uscita di pista, né un tradimento. È un disco che suona ancora profondamente bdrmm ma in una versione più libera, espansa, liquida. Lo shoegaze qui è una piattaforma di lancio, non una prigione. Nonostante il cambio ...