STEVEN WILSON: “The Overview” (2025, Fiction Records) / 'Dalle profondità dello spazio' - di Luca Sponzilli
Steven Wilson è con Thom Yorke (digressione personale) fra gli artisti le cui pubblicazioni per verve creativa meriterebbero un capitolo a parte negli annali della musica rock. Dopo il capolavoro "The Raven Refused To Sing (and other stories)", l’interesse verso l’eclettico musicista dell’Hertfordshire - ammetto di essere di parte - si è allargato verso le ‘sue produzioni’ (il virgolettato è d’obbligo) e quel modo di registrare, il cosiddetto audio immersivo o audio spaziale, una qualità sonora eccelsa in dolby atmos (tecnologia surround del dolby). Nell’ultimo decennio Steven Wilson si è confrontato, rimasterizzando alcuni loro lavori, con artisti come Jethro Tull, King Crimson, Marillion, Roxy Music, Ultravox, Tears For Fears, XTC: con Andrew Partridge, cantante, autore e chitarrista degli XTC, ha stretto un legame professionale. Il nuovo "The Overview" è un ritorno al (recente) passato dei suoi Porcupine Tree, il rock progressista influenzato dall’elettronica, dai Pink Floyd, dagli stessi Jethro Tull e Yes, e perché no, dal David Sylvian di "Gone To Earth" o "Secrets Of the Beehive" e con qualche modernismo downtempo. Classificabile nella categoria concept-album, il disco si compone di soli due brani a loro volta divisi in nove movimenti, cinque il primo, quattro il secondo: due lunghe suite per circa quarantadue minuti di musica. Il titolo fa riferimento all’overview effect, letteralmente tradotto 'l’effetto della veduta d’insieme', ed a farla breve è la modifica della percezione del mondo che si concretizza negli astronauti una volta in orbita.
Affrontando i temi dell’alienazione e della prospettiva sul posto che occupiamo nell’universo, The Object Outlive Us, il cui testo visionario e tristemente ironico è firmato da Andy Partridge, è il brano (d’apertura) con più inflessioni psichedeliche; inizia con l’incontro ed il dialogo fra i cosmonauti ed un’entità aliena sulla natura contraddittoria del genere umano considerato una specie estremamente problematica. Il leitmotiv rassomiglia ad una sorta di 2001:Odissea nello spazio con improvvise sferzate strumentali da parte della formazione che affianca Wilson (Randy McStine alle chitarre, Adam Holzman alle tastiere e Craig Blundell alla batteria/percussioni) di una raffinatezza rara riconducibile ai capolavori del prog e dell’underground dei ’70. La seconda traccia The Overview è ambientata nelle profondità dello spazio, il suono è più ambientale con certe liquidità cosmiche che ricordano gli Ozric Tentacles di "Strangeitude" o i Gong di "You": insomma il programma è variegato ma per qualche ragione finisce per essere riconoscibile, un abilità nel rielaborare il noto in maniera personale. Infine per i più attenti alle versioni commercializzate, The Overview è confezionato con una cura ed una qualità del suono che sfiorano il maniacale, in diverse edizioni HD dolby atmos o surround 5.1, fra cui una accoppiata ad un film della stessa durata in 3D.
The Overview
https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_my9OUYLVqX7bFhF58wtJcU4nvFQeKKb-I&si=77J8XzqEZMzaflSi
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