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Visualizzazione dei post da febbraio, 2025

DIPARTITE - BILL FAY (1943 - 2025) - Le due vite di Bill

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  Questo 2025 ci ha lasciati orfani di BILL FAY (09/09/1943 - 22/02/2025), cantautore londinese dalla storia molto particolare, se non addirittura straordinaria. Studente di elettronica, verso metà degli anni ’60 comincia a muovere i primi passi nella musica dilettandosi a scrivere canzoni. I demo dei suoi primi brani finiscono nelle mani dell’ex manager di Donovan, Peter Eden, che gli procura un contratto discografico con la prestigiosa Deram e nel 1967 pubblica il suo primo singolo (Some Good Advice / Screams in the Ears) che esprime nel lato B ciò che probabilmente i discografici si aspettano da lui, la nascita di un nuovo Dylan, mentre nel lato A è presente la sua vera anima, quella delicata e poetica, che per lungo tempo non è stata compresa. Il suo primo album omonimo "Bill Fay" esce nel 1970 e per realizzarlo viene chiamata una schiera di musicisti jazz ad accompagnarlo che forse poco si adattano alle canzoni intime quali sono quelle di Fay. Il disco non ha grandi ris...

BIOPIC - "A COMPLETE UNKNOWN" (Regia di James Mangold, 2024)

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  Il tanto atteso film biografico (o biopic) su BOB DYLAN è uscito nelle sale italiane il 23 gennaio 2025. Il film è tratto dal libro di Elijah Wald «Dylan Goes Electric! Newport, Seeger, Dylan And The Night That Split The Sixties», pubblicato in Italia da Vallardi con il titolo «Il Giorno Che Bob Dylan Prese La Chitarra Elettrica». L’uscita del film è stata accompagnata da qualche critica preventiva di dylanologi che non hanno approvato la scelta del ruolo del protagonista per il giovane divo Timothée Chalamet, come pure le licenze della sceneggiatura rispetto ai fatti reali. Mettiamo subito le cose in chiaro, questo film non è un documentario, ma un racconto romanzato della vita di Dylan, dal suo arrivo a New York nel 1961 per conoscere Woody Guthrie, fino al famigerato concerto di Newport del 25 Luglio 1965 quando, accompagnato anche da componenti della Paul Butterfield Blues Band (Sam Lay alla batteria, Jerome Arnold al basso, Barry Goldberg al pianoforte) scandalizzò i puristi...

FROM THE PAST - EPIFANIE: anni '80 - THE GUN CLUB: profeti del punk-blues

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1984 (Studio - Live) ...and before " Il mio hotel è blu bellissimo blu oceano  vernice che si scioglie dalle pareti e riesco a malapena a respirare  Rinuncia al sole, rinuncia al sole centomila volte  Giù lungo la linea della spiaggia  i gabbiani raccolgono ossa e vetro rinuncia al sole..."  (da 'Give Up The Sun') Su sollecitazione di qualche appassionato/amico ripubblico questo mio stagionato articolo su una leggenda rock, i leggendari blues punkers americani THE GUN CLUB di JEFFREY LEE PIERCE da Los Angeles. Il pezzo fu all'inizio pubblicato negli anni '80: dapprima solo nella parte 'live' su un giornalino cartaceo barese. Poi online negli anni 2000 su un mio blog, completato dalla recensione dell'album "Las Vegas Story". Il tutto fu ripubblicato Nel 2006 nel blog Popartx dell'amico Michele Ballerini. Vi ripropongo nel 2025 il tutto, ritoccato e arricchito di nuove parti, nella tenace speranza di contribuire ad una provvidenziale e...

RECENSIONI - SQUID: "Cowards" (Warp Records, 2025)

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"Cowards", il terzo album in studio degli Squid, pubblicato il 7 febbraio 2025 da Warp Records, si presenta come un'opera intensa e ben congegnata che segna un'evoluzione significativa nel sound della band britannica. Allontanandosi dal post-punk frenetico dei loro lavori precedenti, gli Squid abbracciano atmosfere più espansive, articolate e profondamente immersive. Pur mantenendo quelli che sono gli elementi distintivi del loro sound, gli Squid sembrano più consapevoli del loro saper scrivere canzoni più strutturate, alternando a più riprese i loro tipici ritmi frenetici e schizzati a momenti di pausa, in cui il suono diventa minimale, sussurrato, intimo. E questo giova sicuramente all'opera nel suo complesso. L'uso delle sezioni d'archi del Ruisi Quartet aggiunge ulteriore profondità e complessità, come evidente in tracce come Fieldworks, Fieldworks II, dove gli arrangiamenti intricati e le strutture stratificate evidenziano la crescita della band e la ...

RECENSIONI - BONNIE “PRINCE” BILLY: “The Purple Bird” (Domino, 2025)

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Will Oldham , meglio conosciuto come Bonnie “Prince” Billy, ci dimostra con questo "The Purple Bird" la ragione per la quale viene considerato dai più il miglior songwriter degli ultimi trent’anni. Durante la sua lunga carriera ha saputo sperimentare diversi generi musicali, mutuandoli attraverso la tradizione, frequentando territori anche apparentemente distanti dal folk polveroso col quale si è fatto conoscere e collaborando spesso con altri artisti sintonizzati sulla sua stessa lunghezza d’onda. The Purple Bird, il primo album di nuove canzoni dal 2019, non è il primo disco di Oldham dal suono dichiaratamente country ma è il primo registrato a Nashville, patria ufficiale di questo genere musicale e soprattutto il primo affidato alle sapienti mani di David Ferguson (il secondo in assoluto che non produce l’autore in proprio), che già aveva lavorato con John Prine, Sturgill Simpson, Cowboy Jack Clement e Johnny Cash; ed è proprio in occasione delle sedute di registrazione d...

7" SINGLES - EP: SICK ROSE, HEAVY VELVET

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    The Sick Rose:  “Don’t Give It Up Now/A Golden Boy” ( 7”, Onde Italiane Records, 2025) Protagonisti negli ’80 del revival garage-psych, con cui la scena italiana generava autentici talenti, i Sick Rose - da Torino - guidati da Luca Re propongono un nuovo singoletto 7 pollici e come nel precedente ep Live in Studio ospitano la leggenda Dom Mariani. Due brani: la cover dei Lyres Don’t Give It Up Now cantata dal frontman degli Stems sul lato A, eseguita più o meno con gli stessi schemi espressivi dell’originale. Nel retro A Golden Boy Luca Re e Dom Mariani tornano a scambiarsi il loro ruolo voce chitarra: è una vibrante ballata dove restano forti i legami con il punk texano dei ‘60s. Tutto molto bello. link ascolto https://areapiratarec.bandcamp.com/album/don-t-give-it-up-now-a-golden -boy Heavy Velvet :  “Heavy Velvet” (EP, Autoproduzione, 2024) Arrivano da Austin gli Heavy Velvet, quartetto influenzato dal rock blues di netta derivazione ’70 ma anche dei tardi ‘60...

SPECIALE - GRAPEFRUIT RECORDS / "CAN'T SEEM TO COME DOWN - THE AMERICAN SOUNDS OF 1968" (Grapefruit Records, 2024)

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  Grapefruit Records La Grapefruit Records è una preziosa e attivissima etichetta specializzata inglese https://www.cherryred.co.uk/label/grapefruit diretta dal grandissimo esperto David Wells, sussidiaria in materia psych/garage anni '60 - '70 della londinese Cherry Red Records  https://www.cherryred.co.uk/about  e sua divisione attiva da più di 40 anni. È una label specializzata soprattutto nella pubblicazione di antologie delle carriere di vecchie band anni '60 (The Herd, The Sorrows, The Knickerbockers) e versioni definitive di rari e classici album (il debutto di Duncan Browne, Skip Bifferty, Tinkerbell’s Fairydust) usciti in origine tra il 1966 e il 1970, il Il tutto arricchito da artwork attraenti, rare foto, liner notes esaustive e qualità ottima di suono ottenuta dai masters originali. Numerosi sono anche i corposi e preziosi cofanetti editi dalla Grapefruit negli ultimi tempi, catalogati anche per anni e generi: l'elenco è molto lungo, l'ultimo di 3 CD i...

RECENSIONI - DAX RIGGS: "7 Songs For Spiders" (Bright Shadow/Fat Possum Records, 2025)

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Se cercate il prototipo dell'artista outsider, che coltiva il suo seguito di nicchia esibendosi in piccoli club d'oltreoceano, infischiandosene delle tendenze musicali in voga, allora date un ascolto a Dax Riggs. Il musicista americano classe 1973 è conosciuto ai più per essere stato il frontman della band Acid Bath negli anni '90 e  successivamente per aver dato vita ai progetti Agent of Oblivion e Deadboy and the Elephantmen, dal 2007 si dedica a pubblicazioni a suo nome e più precisamente "We Sing of Only Blood or Love" e "Say Goodnight to the World" del 2010. Dall'ultima uscita scompare dai radar, fino ad oggi quando ricompare con la pubblicazione di "7 Songs For The Spiders" su etichetta Bright Shadow e distribuito da Fat Possum Records. Sette canzoni per l'appunto! Se si tratti o meno di un numero magico o evocativo non è dato sapere, quello che è certo è che siamo davanti a sette ballate di folk-blues oscuro e distorto, poco più ...