RECENSIONI - DAX RIGGS: "7 Songs For Spiders" (Bright Shadow/Fat Possum Records, 2025)
Se cercate il prototipo dell'artista outsider, che coltiva il suo seguito di nicchia esibendosi in piccoli club d'oltreoceano, infischiandosene delle tendenze musicali in voga, allora date un ascolto a Dax Riggs. Il musicista americano classe 1973 è conosciuto ai più per essere stato il frontman della band Acid Bath negli anni '90 e successivamente per aver dato vita ai progetti Agent of Oblivion e Deadboy and the Elephantmen, dal 2007 si dedica a pubblicazioni a suo nome e più precisamente "We Sing of Only Blood or Love" e "Say Goodnight to the World" del 2010. Dall'ultima uscita scompare dai radar, fino ad oggi quando ricompare con la pubblicazione di "7 Songs For The Spiders" su etichetta Bright Shadow e distribuito da Fat Possum Records. Sette canzoni per l'appunto! Se si tratti o meno di un numero magico o evocativo non è dato sapere, quello che è certo è che siamo davanti a sette ballate di folk-blues oscuro e distorto, poco più di una manciata di canzoni malate, sofferenti e sofferte, lente e dolorose come l'incedere della processione di un funerale che abbandona le strade metropolitane per inoltrarsi nei sentieri polverosi del deserto californiano o nelle paludi della Louisiana Cajun.
Brani senza fronzoli che vanno dritti al punto, molto punk in questo senso, canzoni che sono un nodo alla gola che non riesci a sciogliere, un groviglio di dolore ancestrale sepolto sotto il giardino di casa, tanto vicino che lo puoi vedere. Molte le influenze nella sua scrittura, non ultime le sfumature grunge e l'attitudine stoner, ma la sua abilità è quella di mescolarle in un unicum personale che lo rendono diverso da qualsiasi altro artista in circolazione. Arrangiamenti scarni e sporchi, funzionali al sound primordiale, impreziositi da una vocalità sanguigna ma mai cruenta, diluita ma al contempo terrena e maledetta. Le liriche, pur restando ermetiche, affrontano quasi sempre tematiche spirituali, trattano di demoni interiori, di vita e morte, di sangue e amore, disegnando paesaggi notturni e vite disperate, d'altronde come da lui stesso dichiarato "la vita è un orribile miracolo". Ma se il mondo va a rotoli, l'arte è chiamata a dare il meglio di sé, Dax Riggs is back, un musicista schivo e introverso, dà alla luce un disco profondo e commovente.
Nino Colaianni
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