BIOPIC - "A COMPLETE UNKNOWN" (Regia di James Mangold, 2024)

 


Il tanto atteso film biografico (o biopic) su BOB DYLAN è uscito nelle sale italiane il 23 gennaio 2025. Il film è tratto dal libro di Elijah Wald «Dylan Goes Electric! Newport, Seeger, Dylan And The Night That Split The Sixties», pubblicato in Italia da Vallardi con il titolo «Il Giorno Che Bob Dylan Prese La Chitarra Elettrica». L’uscita del film è stata accompagnata da qualche critica preventiva di dylanologi che non hanno approvato la scelta del ruolo del protagonista per il giovane divo Timothée Chalamet, come pure le licenze della sceneggiatura rispetto ai fatti reali. Mettiamo subito le cose in chiaro, questo film non è un documentario, ma un racconto romanzato della vita di Dylan, dal suo arrivo a New York nel 1961 per conoscere Woody Guthrie, fino al famigerato concerto di Newport del 25 Luglio 1965 quando, accompagnato anche da componenti della Paul Butterfield Blues Band (Sam Lay alla batteria, Jerome Arnold al basso, Barry Goldberg al pianoforte) scandalizzò i puristi folk suonando un set completamente elettrico. La band comprendeva anche Mike Bloomfield alla chitarra e Al Kooper all’organo, due musicisti che avevano registrato con lui la celeberrima Like a Rolling Stone, il singolo pubblicato appena cinque giorni prima, il 20 Luglio 1965. 

Il regista James Mangold aveva girato nel 2005 un altro biopic, «Walk The Line» sulla vita di Johnny Cash, con Joaquin Phoenix e Reese Witherspoon, un film che avevo trovato troppo didascalico e calligrafico. A Complete Unknown risulta invece molto diverso dal film su Cash, forse perché si concentra solo su un periodo determinato della vita di Dylan, ed è un bellissimo film. Merito del regista e di una sceneggiatura (che ha avuto l’avvallo di His Bobness in persona) che ha il pregio di mettere in risalto le 'moltitudini' di Dylan. Grande interpretazione di Chalamet che, oltre a cantare molto bene tutte le canzoni  con la propria voce senza inseguire improbabili imitazioni, è molto bravo a rendere le diverse sfaccettature di Dylan, a volte gioviale a volte scontroso e sfuggente. Ottime anche le interpretazioni degli altri attori, a partire da Edward Norton nella parte di un credibilissimo Pete Seeger, Joan Baez interpretata da Monica Barbaro (anche lei ottima cantante dalla voce cristallina) ed Elle Fanning nella parte di Sylvie Russo (personaggio basato sulla prima ragazza di Dylan, Suze Rotolo). Anche i personaggi di contorno sono tutti ben interpretati, da Boyd Holbrook nella parte di un Johnny Cash che, pur alterato da droghe e alcool, incoraggia l’amico a seguire sempre le proprie idee, al bluesman immaginario Jesse Moffette interpretato da Big Bill Morganfield (che nella vita reale è il figlio di Muddy Waters) che Dylan incontra durante il programma radio di Pete Seeger e con cui suona un piccolo duetto.

La produzione ha affermato che gli attori hanno cantato e suonato i propri strumenti (Chalamet ha dichiarato che ha studiato chitarra e armonica per più di cinque anni) e tutte le performance sono state registrate dal vivo mentre si girava la pellicola: viste al cinema mi hanno fatto venire la pelle d’oca, come essere ad un vero concerto. Come in una scena ambientata durante una raccolta fondi in un facoltoso appartamento di Manhattan, in cui Dylan e Seeger vengono invitati a suonare insieme; Dylan (che è già diventato una superstar) in un primo momento si nega ma quando Seeger gli fa capire che la maggioranza della gente è venuta per lui, accetta con molta riluttanza e così finiscono per suonare una bella versione di When The Ship Comes In, tra il tripudio dei presenti. Finita la canzone, Dylan molla la chitarra e se ne va, vanamente inseguito dai fan. 


Un’altra scena fondamentale del film è ambientata durante il festival di Newport del 1965, con Dylan che duetta con Joan Baez su It Ain’t Me Babe (il rapporto con Baez e il Newport Festival è fondamentale nello svolgimento della trama, ma non voglio spoilerare): Sylvie/Suze, invitata al festival da Dylan stesso, vede lo speciale affiatamento tra i due e non riesce a sopportarlo, così fugge via in taxi per prendere l’ultimo traghetto. Dylan la cerca dopo l’esibizione e, avvertito della fuga, la insegue con la sua Triumph per convincerla a restare ma senza successo, l’unica cosa che possono fare è dividersi l’ultima sigaretta prima dell’addio. Chalamet è molto bravo a rendere la trasformazione di Dylan, dal timido cantastorie perfetto sconosciuto (a complete unknown) degli esordi, in cui millanta anche di aver imparato a cantare e suonare frequentando un circo itinerante, alla rockstar a volte cazzona e gioviale a volte scontrosa e misteriosa della svolta elettrica del 1965. Nella sala dove ho visto il film c’erano tanti giovani, trainati sicuramente dalla presenza di Chalamet (compreso mia figlia ventenne), anche se il buon successo del film non ha fatto tornare i dischi di Bob Dylan in testa alle classifiche. Una volta tornati a casa ho chiesto a mia figlia se il film le era piaciuto: sì, è stata la sua lapidaria risposta. E così sia.

Mario Clerici


Teaser ufficiale

https://youtu.be/p3UER_QJjlA?si=hzZ9BTbyLTV29XEG

Original Motion Picture Soundtrack 

https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_kBW_6T5maHhtC8jBorr3bOjlB1XeSqGNg&si=V8ijboqRUFCCmYnA








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