RECENSIONI - SPECIALI - JEFF TWEEDY: "TWILIGHT OVERRIDE" (2025, dBpm Records) / di Pasquale Boffoli
I N T R O
L'americano Jeff Tweedy è stato ed è certamente uno degli artisti, musicista e compositore, più importanti e generosi (e da me preferiti) in quanto a produzione negli anni 2000 con la sua meravigliosa ed eclettica band Wilco di alternative country ma dai connotati anche all'occorrenza sorprendentemente sperimentali: occorre però anche sottolineare che le origini della sua arte risalgono con gli Uncle Tupelo indietro nel tempo agli anni '80 del secolo scorso. Nati nel 1994 i suoi Wilco hanno fatto seguire a tre album in studio negli anni '90 altri otto nei duemila, e non risparmiandosi (anzi) altri tre negli ultimi 2022, 2023 e 2024, in ordine di apparizione: 1) il doppio "Cruel Country" (leggi la mia recensione/speciale: "L'Alternative Country americano - Uncle Tupelo - Son Volt - Wilco -"Cruel Country", dBpm Records, 2022, https://www.frastuoni.it/?p=8701) 2) "Cousin", 2023 (leggi la mia recensione, https://www.frastuoni.it/?p=10415) 3) l'EP di sei brani "Hot Sun Cool Shroud (2023) tutti e per motivi diversi altissimi come qualità compositiva e musicale.
Se preferite leggere su carta potete trovare sette pagine su Wilco e Jeff Tweedy sul mio ultimo libro "Radici Rock e Nuovi Frastuoni negli Anni 2000" con le suddette recensioni/speciale di Cruel Country e Cousin, comprensive di retrospettive sulla band. Dal 2011 tutti i dischi di Wilco sono usciti su dBpm Records (di stanza a Chicago, Illinois), etichetta personale fondata da Jeff Tweedy e la sua band, inaugurata dalla pubblicazione nello stesso anno del loro magnifico album "The Whole Love" (leggi la mia recensione https://www.distorsioni.net/canali/dischi/the-whole-love-2 )
"Twilight Override" (triplo album, 111 minuti)
Non pago della sua creatura sempre cangiante Wilco il nostro stacanovista Jeff Tweedy ha trovato tempo e modo di intraprendere anche una carriera solista pubblicando nel secondo decennio dei duemila ben quattro lavori: "Together at Last" (2017), "WARM" (2018), "WARMER" (2019), "Love Is the King" (2020). Il quinto, "Twilight Override", uscito il 26 Settembre 2025 sempre come i precedenti su dBpm Records è addirittura triplo, un tour de force che contiene trenta songs e dura 111 minuti, quasi due ore: se è lecito sospettare che questa instancabile parallela doppia carriera possa aver danneggiato in qualche modo l'ispirazione di Jeff Tweedy, i quasi sette minuti iniziali del raga acoustic country quasi psichedelico di One Tiny Flower fugano subito ogni dubbio tramite modalità compositive e interpretative splendide e oblique riportando in mente le migliori pagine del country lisergico dei mitici Grateful Dead di Jerry Garcia. Se si ascolta/vede subito il singolo/video Lou Reed Was My Babysitter si può ipotizzare che Tweedy nel 2025 abbia anche voglia di divertirsi: la song ha un titolo, una ritmica e un video danzereccio (diretto da Austin Vesely) che non hanno bisogno di commenti, con il fantasma dell'indimenticato menestrello newyorkese citato nel titolo che sembra quasi intonare tra le righe quel "...you could dance to a rock 'n' roll station and it's alright...it's alright" di quando militava ancora nei Velvet Underground. Anche Out In The Dark, l'altro singolo/video radio-friendly con la curiosa (alternative/subculture) danzatrice salvadoregna Aranivah, pur parlando di un pianeta senza luna sembra scacciare dalla finestra malinconia e tristezza, e materializza di nuovo tardi ectoplasmi Velvet Underground, quelli di "Loaded" e Who Loves The Sun. Il terzo brano/video tratto dall'album, Feel Free, è un morfinico minimale inno naif di oltre sette minuti con in studio Jeff/Sammy/Spencer Tweedy e il resto della crew che soffiano uno dopo l'altro l'alito della vita a una song memorabile che vola libera sull'anima come un gabbiano solitario su un mare che minaccia tempesta. Sono solo sprazzi all'insegna - nel caso di Lou Reed Was My Babysitter e Out In The Dark - di piacevolissimi deja vu musicali, un'illusione, perché nelle seguenti stupende Parking Lot, Love Is for Love, Mirror, Secret Door, Betrayed, Sign of Life, Throwaway Lines, Better Song è tutto un fascinoso annaspare nelle sabbie mobili del songwriting introverso targato Jeff Tweedy, quello notissimo a chi ha incluso i precedenti seminali lavori di Wilco e Tweedy tra i suoi ascolti favoriti, ma qui dai connotati ancor più crepuscolari e malinconici.
A coadiuvare corposamente il poliedrico musicista Tweedy (acoustic guitar, bass, electric guitar, piano, 12-string guitar, electronic percussion, synthesizer, programming, clapping, guitar) nel tessuto sonoro delle songs ci sono un giovane manipolo di musicisti sempre al servizio del maestro di cerimonie, discretamente e con un approccio minimale ma estremamente efficace: Macie Stewart (violin, vocals, mellotron, piano, synthesizer), Sima Cunningham (piano, vocals), James Elkington (electric guitar, mandolin, acoustic guitar, piano), Liam Kazar (bass, vocals, piano, acoustic guitar, electric guitar) ma soprattutto i due eclettici figli di Tweedy, Spencer Tweedy (drums, vocals, percussion, synthesizer, piano, tambourine) e Sammy Tweedy (synthesizer, vocals, synthesizer programming, piano, vocal effects), una line-up completamente nuova che vede accantonati (momentaneamente?) gli abituali Nels Cline, Mikael Jorgensen, Glenn Kotche, Patrick Sansone, e la differenza si sente e come: a essere messo a punto spesso e volentieri nelle songs è quasi un 'country onirico' che intreccia con modalità leggiadre i synthesizer, i synthesizer programming, i keyboards acustici e il mellotron dei due figli di Jeff, Sammy e Spencer, di Macie Stewart e Sima Cunningham con le spesse trame delle corde acustiche delle chitarre di Tweedy, Ellington e Kazar. In alcuni episodi del triplo disco ad essere dispensate sono anche fughe elettriche soliste di corde distorte e contorte magnifiche quasi fossero manipolate da un Arto Lindsay.
Ecco cosa ha dichiarato il 58enne Jeffrey Scot Tweedy, cantante, compositore e chitarrista nel comunicato stampa di questo triplo "Twilight Override": "...mi sento sopraffatto dalle attuali condizioni della società come in un contenitore senza fondo, c'è come un senso del declino al tramonto di un impero". Non essendo sicuro di cosa sia esattamente continua dicendo che "comprimo questa noia ogni giorno" e descrive l'album come il suo sforzo per sopraffarla subito. Tweedy conclude poi attribuendo questa sua nuova generosa produzione alla convinzione che solo la creatività combatte la distruzione e la negatività dell'oscurita'. Si possono interpretare correttamente queste dichiarazioni di Tweedy solo continuando a procedere con diligenza e curiosità nell'ascolto di questo chilometrico Twilight Override, alla scoperta dei mille cangianti incantamenti d'autore che si celano senza risparmio alcuno in songs come KC Rain (No Wonder), New Orleans (minimale e con un tripudio di intrecci di corde acustiche), Over My Head (Everything Goes) lenta e febbricitante, Western Clear Skies valzer obliquo e storto, Blank Baby, No One’s Moving On, Amar Bharati, Wedding Cake, Stray Cats in Spain, Ain’t It a Shame, Twilight Override, Too Real.
Quando pensi di aver ascoltato certosinamente già il meglio di questo nuovo disco triplo con This Is How It Ends arriva al n.27 l'ennesima, ispiratissima, cadenzata 'epifania' compositiva di Jeff Tweedy a dissolvere le ultime difese emotive che ti sono rimaste, con Tom Verlaine alla stravolta chitarra solista a elargire contorti ectoplasmi Television (mmmh...no...è sempre Jeff), e poi Saddest Eyes che ringrazia i loureediani Velvet Underground eterei e fragili del terzo album, la lentissima Cry Baby Cry ancora neilyounghiana - dalle parti di Helpless - a ricordarti che solo la slowness può salvarti la vita. A sigillare magnificamente uno scrigno traboccante di inestimabili gioielli compositivi la palpitante, (apparentemente?) positiva, radio friendly Enough, corale in trio con i figli Spencer e Sammy, con quel riff di chitarra che si adagia morbidamente su quello di Waterloo Sunset dei Kinks. Twilight Override è una straordinaria enciclopedia di emozioni messe in musica, è il nuovo titanico sforzo di Jeff Tweedy di spostare in avanti e dilatare negli anni duemila un songwriting americano con le radici ben piantate nella tradizione, nel country come nel rock newyorkese anni '60 e '70: trenta songs mai uguali a se stesse, alla perenne ricerca di una sfumatura creativa nuova, ebbre di un'auto-analisi emotiva spesso quieta e rilassata in superficie ma tormentata nel profondo. Se è vero che i più grandi songwriters americani storici sono ancora viventi (Bob Dylan, Neil Young, Paul Simon etc...) Jeff Tweedy va senza dubbio annoverato insieme a loro come il più splendente e creativo compositore e musicista della scena indie americana.
Tracklist
Disc 1
1. One Tiny Flower
2. Caught Up in the Past
3. Parking Lot
4. Forever Never Ends
5. Love Is for Love
6. Mirror
7. Secret Door
8. Betrayed
9. Sign of Life
10. Throwaway Lines
Disc 2
1. KC Rain (No Wonder)
2. Out in the Dark
3. Better Song
4. New Orleans
5. Over My Head (Everything Goes)
6. Western Clear Skies
7. Blank Baby
8. No One’s Moving On
9. Feel Free
Disc 3
1. Lou Reed Was My Babysitter
2. Amar Bharati
3. Wedding Cake
4. Stray Cats in Spain
5. Ain’t It a Shame
6. Twilight Override
7. Too Real
8. This Is How It Ends
9. Saddest Eyes
10. Cry Baby Cry
11. Enough
Jeff Tweedy Official https://wilcoworld.net/
Social https://www.facebook.com/share/1C928Dyx3A/
Ascolta Twilight Override https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_mGXD03nQeJgk0G5qtM_xfQxwG7rJItPUk&si=J-jJa61CD4lOpDyd
Lou Reed Was My Babysitter https://youtu.be/GJdpGt35DMY?si=WQXTqFe02QNNz8HM







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