DIPARTITE - ORNELLA VANONI (1934-2025): "Scampoli di una carriera artistica sublime: le canzoni della mala, le grandi canzoni d'autore, la sbandata bossa nova/samba di "La Voglia, La Pazzia, L'Incoscienza, L'Allegria" / di Marco Fanciulli, con contributi di Pasquale Boffoli
All'inizio, nel primissimo periodo della sua carriera, la milanese Ornella Vanoni cantava con grande carisma le canzoni della mala milanese: la più famosa è Ma Mi del 1959, risultato della penna di Giorgio Strehler e della musica di Fiorenzo Carpi, ma poi c'erano anche Hanno Ammazzato Il Mario, Canto Dei Carcerati Calabresi, Le Mantellate, La Zolfara che si possono ascoltare tutte nel suo omonimo primo long playing "Ornella Vanoni" del 1961 su Ricordi; erano comunque già sui due EP registrati tra il 1958 e il 1959, "Le canzoni della malavita" e "Le canzoni della malavita vol. 2" che contenevano anche episodi cabarettistici come tra gli altri Jenny delle Spelonche, un brano tratto "L'opera da tre soldi" di Bertolt Brecht.
Del 1961 è anche Senza Fine, canzone meravigliosa densa di umori da chanson française, pubblicata dalla Dischi Ricordi, uscita dalla penna di Gino Paoli, uno dei più grandi cantautori italiani degli anni '60, quelli che trasfigurarono completamente la canzone italiana: con lui Ornella Vanoni avrà un significativo rapporto artistico e sentimentale. Il 1970 è l'anno della inossidabile L'appuntamento, canzone scritta da Erasmo e Roberto Carlos, titolo originale Sentado à beira do caminho, con testo italiano di Bruno Lauzi, uno dei brani più belli di sempre di tutta la musica leggera italiana.
Galeotto dopo fu per la Vanoni l'incontro con la musica brasiliana, con Toquinho, un musicista che insieme a Caetano Veloso e a Joao Gilberto faceva parte della rosa dei maggiori artisti brasiliani. La musica è un sistema circolatorio popolato di arterie e vasi che si collegano e ricollegano a vicenda: su questo sentiero si innesta la collaborazione della Vanoni con i due musicisti brasiliani Toquinho e Vinicius De Moraes che si tradusse nell'album "La Voglia, La Pazzia, L'Incoscienza, L'Allegria". È un disco che contiene una manciata di canzoni brasiliane tradotte in italiano dal paroliere e produttore discografico Sergio Bardotti.
Quest'album è un incontro, uno sposalizio fra la bossa nova e la samba brasiliana e la canzone italiana d'autore che si esprime in uno struggente incontro fra musica e poesia. È un disco intriso di passionalità latina declinata nel volto double face di calore mediterraneo e di saudade brasiliana e ingentilita dalla voce sensuale di Ornella e dai morbidi arrangiamenti orchestrali e acustici impregnata di sentimento. La voce della Vanoni è leggera come l'aria ma contemporaneamente intensa e vibrante di sentimento; è capace di infondere nel cuore un fremito energetico di passione e calore. Toquinho è il suo interlocutore maschile, col suo timbro vocale latino carico di ardore brasilero.
Non c'è una canzone che abbassa la media del massimo dei voti in questo disco; ogni brano è un pezzo di vellutata energia di sentimento che si esprime in calde vibrazioni d'amore. Senza Paura è la Vanoni che gioca a fare la Mina del brano Conversazione sotto il sole di Copacabana; La Rosa Spogliata è una delicata villanella impregnata di struggente e corale sentimento; Samba della Rosa è un'ariosa samba dal profumo di salsedine marina; Samba in Preludio è un dialogo fra Ornella e Toquinho accompagnato dalle soavi note di una chitarra acustica; Anema e Core è la cover in salsa brasilera di un'antica canzone napoletana e col suo incontro fra napoletanità e saudade brasiliana dimostra che gli steccati culturalmusicali sono solo carte veline; La Voglia, La Pazzia è il brano più conosciuto ed è un bell'esempio di incontro fra cantautorato nostrano e saudade brasilera arricchito da solarità arrangiamenti corali e orchestrali.
Semaforo Rosso è amabilmente malinconica e struggente; Assenza e L'Assente - quest'ultima nella duplice versione di solo parlato e di parlato con chitarra - sono due intermezzi di parlato carichi di ardore brasilero che si sprigiona dalla voce di Toquinho; Io So Che Ti Amerò evoca il fantasma di Senza Fine diluito nelle trame acustiche brasilere e il canto di Ornella è suffragato dal morbido parlato di Toquinho. Un Altro Addio è nostalgica come può solo esserlo un brano intriso di saudade brasiliana, Accendi Una Luna Nel Cielo avvolge l'anima con le sue orchestrali spire sensuali, Samba Per Vinicius evoca il fantasma di Joao Gilberto nelle sue deliziose linee jazz-samba.
Con questo disco la Vanoni si dimostra artista unica e originale, personaggio incompromissorio, coraggioso che ha saputo non piegarsi alla legge e ordine del business discografico: una madre-coraggio della musica che non si è mai piegata a nessuno e ha sempre detto pane al pane con coerenza, fino agli ultimi anni della sua vita. Un'artista che ha saputo mettersi sempre in gioco e confrontarsi con sonorità sempre diverse e suoni etnici: quest'album lo dimostra in pieno, un confronto a quattro mani fra canzone italiana e civiltà musicale brasiliana. La Vanoni è stata una donna senza paura con un coraggio Senza Fine.
Ornella Vanoni (Album di debutto con bonus track) https://youtube.com/playlist?list=PLDE9PhJqsUtmE-KLmDBPXeIa1ZbOQpxg-&si=83Cd4UlRhgexHhBD
La Voglia, La Pazzia, L'Incoscienza, L'Allegria https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_lHk9RGespDYvzFiK87TcEU6Mpdm0iqjs0&si=_39c8C7Z-rCw2iPK





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