STORY OF A SONG - "HEY JOE": la 'murder song' più famosa della storia del rock / di Pasquale Boffoli
La versione più nota del brano però è senza dubbio quella di Jimi Hendrix con il suo trio Experience uscita nel dicembre del 1966, tra l'altro il primo singolo in assoluto della carriera di Hendrix realizzato appena arrivato a Londra dall'America e caldeggiato fortemente dal suo manager di allora, Chas Chandler, il bassista degli Animals di Eric Burdon. Pare che Hendrix all'inizio non fosse assolutamente d'accordo con Chandler e non volesse inciderla: sarebbe stato un vero peccato perché ne venne fuori una Hey Joe eccezionale, altamente drammatica, in crescendo fino all'esplosione finale in un solo di chitarra concitato e avvincente, per non parlare della performance vocale di Hendrix, intensa e calda all'inizio, poi sempre più rabbiosa e dolorosa.
https://youtu.be/biguQQBpHjY?si=kl-4wHjX55xZSEyG
Un'altra memorabile reinterpretazione fu ad opera dei Byrds, anteriore di qualche mese a quella di Hendrix, inclusa nel loro album psichedelico per eccellenza "Fifth Dimension" pubblicato nel luglio 1966. La frenetica veloce Hey Joe (where you gonna go) dei Byrds cantata da David Crosby con toni allucinati, scompaginava completamente il temporalmente successivo mood hendrixiano lento e morboso tramite schizzate sorprendenti chitarre (McGuinn e Crosby) attorcigliate su se stesse.
https://youtu.be/JT1TDEh_mHs?si=yNkGED76XQ1HPl2O
Sempre nel 1966, un anno fondamentale per l'evoluzione del rock, una garage/blues band di Chicago, The Shadows Of Knight, pubblica il suo secondo album "Back Door Men" con una versione di Hey Joe molto creativa, ad altissimo tasso psichedelico.
https://youtu.be/7qj4CMHQ6AU?si=I1G1c2gbhnl37PGs
Anche l'immenso Frank Zappa volle esprimersi su Hey Joe, nel 1968 ne incise una parodia insieme alle sue Mothers of Invention (abitudine consolidata in quel periodo per quel combo di pazzi dissacratori punk ante litteram !!!) intitolata Flower Punk https://youtu.be/HQfZmMI87P4?si=ASy8n4o7yNiqVYRq nel loro album "We're Only in It for the Money": si trattava di una velenosissima presa per il culo del movimento hippie a colpi di "...hey punk! Hey Punk! Hey Punk! Hey punk, where you goin' with that flower in your hand?...".
Dall'altra parte dell'oceano sempre nel 1968 dei Deep Purple di inizi carriera rivisitarono la song nel loro album di debutto "The Shades of Deep Purple" con ancora Rod Evans lead vocal https://youtu.be/toLfkTM28Wo?si=V324ritoAIcaqB27 : una versione barocca completamente diversa da tutte le altre, quasi otto minuti introdotti da una porzione strumentale dominata dall'organo spagnoleggiante di Jon Lord, che torna poi a dominare il brano a ritmo di bolero insieme all'insolente e già geniale chitarra solista di Ritchie Blackmore.
Nel 1974 Hey Joe (version) fu adottata e stravolta da Patti Smith - una delle premature icone del punk newyorkese - in un'interpretazione visionaria e farneticante arricchita da sue liriche recitate: avvenne su un raro singolo (antecedente a "Horses", suo album debutto del 1975) che riportava sul lato B la celebratissima Piss Factory. https://youtu.be/HVbqHNNHx88?si=cXdAXYbaxhSfDu89
La line-up della sua Hey Joe era stellare: un Tom Verlaine impegnato a grattare e sgretolare la sua sei corde solista, il valoroso Lenny Kaye (anche produttore del singolo) rhythm guitar, Richard Sohl al piano. Anche Nick Cave volle reinterpretare Hey Joe con i suoi Bad Seeds iniettandole una mutata sensibilità rock: lo fece nel 1986 nel suo (terzo) cover-album "Kicking Against The Pricks", stigmatizzandola naturalmente con il suo mood interpretativo carismatico e inconfondibile: i fatti sono narrati da Cave con modalità fredde e distaccate mentre alle sue spalle Mick Harvey, Blixa Bargeld, Barry Adamson e Thomas Wydler scavano un morboso inferno sonoro in cui è bello precipitare.
https://youtu.be/4YpvvOgafKQ?si=4kzVCe6HOi8HRaTV
Infine nel 2002 Robert Plant volle forgiare una personale versione della song - particolarmente esasperata ma non esattamente riuscita - nel suo album solista tutto di covers "Dreamland". Attraverso i decenni fin negli anni duemila si sono succedute molte altre covers del brano tra cui quelle di Wilson Pickett, Cher, Johnny Hallyday, Marmalade, Alvin Lee, Roy Buchanan, Popa Chubby, Otis Taylor e di altri artisti e band con titoli diversi. Negli ultimi mesi del 2025 la murder-song più famosa è tornata di attualità grazie alla pubblicazione in Giugno di "That Gun in Your Hand: The Strange Saga of ‘Hey Joe’ and Popular Music’s History of Violence”, un libro di Jason Schneider per Anvil Press di 256 pagine con la pregiata prefazione di Lenny Kaye. Scrive Kaye: "Mi imbattei per la prima volta nella canzone quando virò verso il folk-rock, negli anni delle garage band. C’era sempre confusione sulla sua paternità autoriale, ma ciò non faceva che accrescerne il fascino del mistero, come un romanzo giallo che indaga un delitto passionale, per pesare l’assassino sulla bilancia della giustizia. Come ti dichiari, Joe? Colpevole come da accusa.” Sarà mai tradotto il libro in italiano? Lo speriamo vivamente.
Il testo
Hey Joe, dove stai andando con quella pistola in mano / hey Joe, ho detto dove stai andando con quella pistola in mano
Sto andando a uccidere la mia vecchia signora / Sai, l'ho trovata in giro con un altro uomo / Già, sto andando a sparare alla mia vecchia signora
Hey Joe, ho sentito che hai ucciso la tua vecchia signora / Le hai sparato adesso. Le hai sparato, l'hai stesa
Si! si, l'ho fatto, le ho sparato / sai, l'ho trovata in giro per la città a fare casino con un altro uomo / sai, ho sorpreso la mia vecchia signora in giro per la città / E le ho preso la pistola / E le ho sparato
Hey joe, dove correrai adesso, dove andrai, dove ti nasconderai
Andrò a sud / verso il Messico / dove posso essere libero / dove nessuno potrà trovarmi / dove non ci sarà nessuna condanna / nessuno mi potrà mettere una corda intorno al collo / È meglio che tu lo creda adesso /Devo andare ora
Hey joe / è meglio che ti sbrighi









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