RECENSIONI - THE CHESTERFIELD KINGS: "We’re Still All The Same” (Wicked Cool Records, 2024)
Il nuovo disco dei Chesterfield Kings si è portato dietro l’inevitabile strascico di polemica tra chi ritiene impossibile o discutibile l’esistenza del gruppo senza Greg Prevost e chi invece è interessato al discorso musicale e romantico, o meglio che fra le tante gloriose formazioni del passato (in realtà oramai sigle) nuovamente assieme ci sia spazio anche per loro. "We’re Still All the Same" è una sorta di reunion poiché la formazione è la stessa delle registrazioni che vanno dal 1997, anno di "Surfin’ Rampage" fino a "Psychedelic Surnise" del 2007, ultimo lavoro su lunga durata prima d’ora pubblicato. Con Andy Babiuk (voce/chitarra), co-fondatore con Prevost dei Kings ed unico superstite della prima line up, ci sono Jeff e Ted Okolowicz, rispettivamente basso e chitarra, Mike Boise alla batteria con l’aggiunta di John Cammarosano all’organo vox; la produzione è tale e quale al lavoro precedente, vale a dire Ed Stasium e Steve Van Zandt - esatto, Mr. Little Steven - storico chitarrista della E-Street Band di Bruce Springsteen.
Fatte le debite premesse, va presto detto che ci troviamo di fronte ad un ottimo LP di sano rock’n’roll, con poche cadute di tono - sul finire della setlist - ed un campionario di quattordici brani autografi, comprensivo delle A-Side dei due singoletti Electrified e Fly the Astral Plane - palesemente Third Bardo - che hanno anticipato il 33 giri, apprezzabile e con un ispirazione quanto mai vivida. La sua ossatura è una rilettura che va dai Rolling Stones agli Yardbirds fino ai Kinks come in Your Strange Love o in So Dawn and Blue, costituita da ballate di sapore sixties ed ’80s, a volte più corpose (What’s the Value Of Time/The Madcap Marauder/If I Had To Leave) e a volte più soffici (Crazy Days and Wild Nights), con vaghe tracce hard/blues (Meet You After Midnight) ed oneri a là 13th Floor Elevators (It’s Mind Manipulation), mantenendosi fedeli alle direttive artistiche che da sempre li guidano. In buona sostanza i Chesterfield Kings non inventeranno nulla di nuovo però We’re Still All the Same ha delle buone frecce al suo arco e va interpretato per i suoi contenuti. Infine -vvi prego! - per una volta risparmiatevi la consueta tiritera su Greg Prevost, significherebbe dilungarsi in inutili circonlocuzioni.
(Luca Sponzilli)
In realtá, i fratelli Okolovicz sono rimasti in formazione solo dal 1995 al 1999, dopodiché é subentrato Paul Morabito (The Moviees) a cui si é unito, nel 2007, Zachary Coch (St. Philip's Escalator).
RispondiElimina